Christine Lagarde, la forza gentile che guida l’Europa
Nata a Parigi il 1° gennaio 1956, cresce a Le Havre in una famiglia di insegnanti. Il padre muore presto, e Christine impara da sua madre che la resilienza non è una parola: è una pratica quotidiana. Da ragazza ama il nuoto sincronizzato, disciplina di grazia e rigore. Due parole che diventeranno il filo conduttore della sua vita.
Studia legge, entra nello studio internazionale Baker & McKenzie e ne diventa la prima presidente donna. Ma non le basta. Vuole servire, non solo dirigere. Così entra in politica e diventa Ministra dell’Economia francese, la prima donna del G8 a ricoprire quel ruolo. Poi, nel 2011, un nuovo passo: viene scelta come Direttrice del Fondo Monetario Internazionale. Nel 2019, un’altra “prima volta”: Presidente della Banca Centrale Europea, dove ancora oggi guida la politica monetaria del continente.
Eppure, dietro il ruolo, resta sempre la persona. In un’intervista ha detto: “Non sono qui per compiacere i mercati, ma per servire gli europei.”
Lagarde rappresenta una leadership diversa: ferma ma empatica, lucida ma capace di ascoltare. In un mondo che spesso associa la forza al rumore, lei dimostra che la vera autorevolezza è calma, equilibrio, coerenza.
Sotto la sua guida, l’Europa ha affrontato crisi economiche, pandemie, guerre e inflazione. Eppure lei continua a ripetere: “Non dobbiamo mai dimenticare le persone dietro ai numeri.”
Forse è proprio per questo che Christine Lagarde ispira: perché non incarna solo il potere, ma la responsabilità. La sua storia parla a chiunque abbia dovuto farsi spazio, a chi crede che competenza e umanità possano convivere. E ci ricorda che anche nel mondo della finanza, il cuore può e deve avere voce.
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