La sfida della competitività: von der Leyen chiama a raccolta i cittadini europei
Il 10 settembre Ursula von der Leyen ha parlato davanti al Parlamento europeo. Ma le sue parole non erano rivolte solo ai deputati: erano rivolte a tutti noi, cittadini europei che ogni giorno facciamo i conti con bollette alte, salari che non bastano e l’incertezza del futuro.
“La competitività non è un concetto astratto”, ha spiegato la Presidente. “È ciò che decide se i nostri giovani troveranno un buon lavoro, se le famiglie potranno permettersi energia pulita a prezzi giusti, se l’Europa conterà nel mondo invece di dipendere dagli altri”.
Il cuore del suo discorso è stato la necessità di produrre di più e meglio qui, in Europa: batterie, tecnologie verdi, energia rinnovabile. Perché se le nostre imprese diventano più forti, anche i cittadini vivranno meglio. E non si tratta solo di crescita economica, ma di indipendenza.
Von der Leyen ha anche parlato della burocrazia, un problema che tutti conosciamo bene: regole complicate, autorizzazioni che richiedono mesi, differenze tra Paesi che aumentano i costi. “Snellire significa rendere la vita più semplice a chi lavora, a chi studia, a chi vuole costruire un futuro qui”, ha sottolineato.
Il discorso si è chiuso con un richiamo all’unità. L’Europa, ha detto, non è Bruxelles: siamo noi. È la voce delle famiglie che cercano stabilità, dei giovani che chiedono opportunità, degli anziani che vogliono sicurezza.
La Presidente ci ha ricordato che il futuro dell’Europa dipende da quanto crediamo in noi stessi. E che una competitività più forte non serve a fare bella figura nelle statistiche, ma a garantire dignità e speranza nella vita quotidiana di ciascuno di noi.