Roberta Metsola: la forza di una voce che parte da un’isola
Quando si pensa all’Europa, spesso ci vengono in mente le grandi capitali, i palazzi di Bruxelles, le trattative infinite. Eppure, una delle voci più forti di oggi arriva da una piccola isola nel cuore del Mediterraneo. Roberta Metsola, nata a San Giuliano (Malta) il 18 gennaio 1979, è la prova vivente che non serve nascere in un Paese grande per lasciare un segno profondo.
Roberta cresce in una famiglia che le insegna il valore del servizio e dello studio. Studia giurisprudenza all’Università di Malta e poi si perfeziona in Studi europei al prestigioso Collegio d’Europa di Bruges. Fin da giovanissima si appassiona alle sfide della politica: vuole capire come le regole possano davvero migliorare la vita delle persone. Ci prova già nel 2004 e nel 2009 a entrare nel Parlamento europeo, senza riuscirci. Ma non si ferma: nel 2013 subentra a un collega e inizia il suo cammino a Bruxelles.
La determinazione la porta lontano. Rieletta più volte, diventa vicepresidente vicaria e, nel gennaio 2022, proprio il giorno del suo 43° compleanno, viene eletta Presidente del Parlamento europeo. È la più giovane di sempre e la terza donna nella storia a guidare questa istituzione. Nel 2024 ottiene la riconferma con una maggioranza record, segno che la sua voce è ascoltata e rispettata.
“Voglio che la gente ritrovi un senso di fiducia e di entusiasmo verso il nostro progetto; la fiducia di rendere il nostro spazio più sicuro, più giusto e più equo".
“L’Europa [...] rappresenta tutti noi che ci difendiamo l'un l'altro, che avviciniamo i nostri popoli. Si tratta di difendere i principi delle nostre madri e dei nostri padri che ci hanno portato dalle ceneri della guerra e dell’olocausto, alla pace, alla speranza e alla prosperità.”
Metsola parla spesso di “unità”, di Europa come progetto di pace e speranza. È stata tra i primi leader europei a recarsi a Kiev dopo l’invasione russa, ricordando che “l’Europa non può voltarsi dall’altra parte”. Sa che le sue origini maltesi le danno una sensibilità particolare sui temi della migrazione e della solidarietà, e non nasconde le sfide personali: è sposata con il finlandese Ukko Metsola e madre di quattro figli, un equilibrio non facile quando si vive tra viaggi, negoziati e plenarie.
La sua storia ci riguarda perché dimostra che la politica può ancora essere passione e servizio. “Nazionalismo e autoritarismo sono false soluzioni”, ha detto una volta. Parole che invitano tutti noi a credere in un’Europa capace di proteggere e unire, anche quando sembra distante.
Riferimenti: