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Verso un’Europa più giusta

Immagina una Europa in cui nessuno venga lasciato indietro—non per il posto in cui è nato, per il lavoro che fa o per il conto in banca.
Verso un’Europa più giusta

Verso un’Europa più giusta

È questa la promessa che Ursula von der Leyen rilancia nel suo discorso sullo Stato dell’Unione 2025, quando parla diEuropean social fairness.

L’equità sociale non è un tema da campagna elettorale. È urgente.

È quella bussola che indica dove mettere l’attenzione: povertà, case che costano troppo, lavoro che non tutela, diseguaglianze che si accumulano.

Von der Leyen propone una serie di azioni concrete, perché le idee restano tali se non si trasformano in fatti. Per esempio:

  • Strategia anti-povertà europea, con l’obiettivo ambizioso di eradicare la povertà entro il 2050. Non è una promessa velleitaria: è un impegno collettivo per azioni politiche, finanziarie, e normative.

  • Alloggio a prezzi accessibili (Affordable housing), un piano per case accessibili, perché la casa non diventi un privilegio ma un diritto reale per tutte le famiglie.

  • Lavoro di qualità (Quality Jobs Act),  che significa lavoro dignitoso, stabile, con diritti: non lavoretti improvvisati, contratti precari, stipendi che non bastano.

Ma c'è un ma' che non si può tralasciare, l’equità sociale richiede risorse, tempo, volontà politica diffusa. Alcune ONG e gruppi della società civile osservano che le ambizioni sono grandi, ma i finanziamenti e le strutture attuali non sembrano sufficienti a reggere questo sforzo.

Perché ci riguarda “davvero”?

Perché tutto questo non è solo politica di Bruxelles: è vita reale.

Sei una studentessa che vuole studiare all’estero?

Il riconoscimento delle competenze tra paesi può fare la differenza.

Hai una famiglia che fatica a pagare l’affitto o il mutuo?

Il piano per casa accessibile può sollevarti. Lavori in un settore precario o rischi di perderlo?

Il Quality Jobs Act serve anche a te.

Se siamo attenti, l’equità sociale può diventare la cornice che rende migliore il percorso di tutti, non solo di pochi.

L’Europa dipinta da von der Leyen per il 2025 è un’Europa che tenta di ritrovare quell’equilibrio che mette al centro la persona.

Equità sociale non come parola d’ordine, ma come scelta: di politiche, di investimenti, di legge.

Ci vorrà impegno da noi cittadini, dalle istituzioni locali, dai governi nazionali non basta che la Commissione proponga, bisogna che “noi” la sosteniamo, la chiediamo, la controlliamo.

Se riusciremo a farlo, l’equità sociale non sarà più un sogno, ma una realtà che cambia la vita di chi oggi sente di essere ai margini.

Riferimenti:

 
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